Dopo anni di studio e ricerca, il lavoro di Giovanni Puccio ha prodotto l'elaborazione dell' Eziopatogenesi del Cancro, in cui il ricercatore e Presidente dell'Associazione Emmanuele, ha spiegato tramite passaggi chimici e processi che portano allo squilibrio cellulare e al processo di degenerazione infine alla patologia.
Il punto di partenza dei suoi studi è la credenza che l’organismo sia un sistema perfetto le cui leggi affondano nelle radici dell’ecosistema. Le leggi della biochimica sono state fondamentali per i pionieri della medicina che si basarono sempre su un principio: soltanto inibendo l’elemento che altera il sistema si può ottenere la remissione di una patologia. Quindi, qualsiasi patologia è curabile successivamente ad un processo di ricerca dei meccanismi biochimici che innescano la fase degenerativa. Il tumore è l’ultimo anello di una catena patologica iniziata molti anni prima, prodotto di uno squilibrio chimico biatomico cellulare, dunque di uno squilibrio elettrochimico. Si tratta del blocco delle due pompe sodio/potassio – calcio/magnesio che causano un abbassamento del potenziale della membrana sino all’abbattimento della proprietà immunitaria (scarsa adesività cellulare – acidosi metabolica – ricerca di energia attraverso una via filogenicamente primitiva – glicolisi, glicogenesi e la via dei pentofosfati).