Genesi dello squilibrio biochimico della cellula
Occorre tenere in considerazione il fatto che
l’ecosistema è basato sui principi, ben definiti, della fisica e della chimica
che lo regolano.
Secondo quanto enunciato dal "Principio di Le Chatelier:
"un sistema è in
equilibrio e uno dei fattori che lo regolano viene variato , il sistema
reagisce , in modo da ripristinare l’equilibrio, anche in maniera diversa dalle
forme originali Ma se la causa che genera l’elemento estraneo al sistema
viene eliminato e/o lo stesso elemento viene inibito, il sistema
ritorna allo stato iniziale."
Quindi, se le leggi della chimica non sono a se stanti,
questi principi sono validi anche per il nostro sistema biochimico. Infatti,
ogni processo degenerativo provoca una modificazione genetica.
Nelle nostre cellule vi è un elemento
fondamentale per la vita , il ribosio, che è parte integrante dell’RNA. Alcuni
composti chimici, fra cui molti di struttura simile a quella dei substrati,
presentano la proprietà di diminuire attività enzimatica fino a bloccarla
completamente(inibizione per competizione) o di fissarsi con legame chimico
sull’enzima o sul complesso enzima-substrato impedendone la scissione
(inibizione non competitiva).L’inibizione è un fenomeno generalmente
reversibile, agendo sull’aumento della concentrazione del substrato (inibizione competitiva) o agendo
sull’allontanamento dell’inibitore (inibizione
non competitiva). L’immissione dei veleni nella cellula
colpisce e blocca innanzi tutto l’enzima e, di conseguenza, tale effetto si
ripercuote sull’RNA, che viene danneggiato, L’informazione genetica resta così
alterata, e la degenerazione cellulare può presentarsi in qualsiasi
momento.
Anche il potenziale membrana, che nelle
cellule malate scende fino a 50 mV ( millivolts), nelle cellule
degenerate si abbassa fino a 15 mV.
L'osservazione di questi dati dimostra
che lo squilibrio elettrochimico avviene
in maniera graduale, un immissione di un elemento estraneo che altera il
sistema creando un'interconversione delle forme ma non delle forze, poiché, il
peso UMA Na-Ca / K –Mg rimane sempre 63 ca.
L’equilibrio della pompa
sodio-potassio è salvaguardato dagli ascorbati dei quattro elementi (Na,Ca,K e
Mg), cioè dalla salificazione di quest’ultimi operata dall’acido
ascorbico.
Ma l’acido ascorbico per funzionare deve
essere allo stato ridotto, possibile mediante il mantenimento da parte,
soprattutto, del tripeptide Glutatione (Y-Lglutamil –Lcistein lglicina)
largamente distribuito nel mondo animale e vegetale . Esso funge da
agente riducente per il mantenimento allo stato ridotto di altre molecole, ad’
esempio gli enzimi per la cui attività è essenziale un residuo –SH nel
loro sito attivo .Inoltre serve a rendere inattive alcune sostanze
tossiche ingerite formando i relativi tioli, espulse attraverso l’urina. Un
ruolo centrale nel meccanismo di difesa delle strutture cellulari in generale,
ed ,in particolare, di quelle eritrocitarie nei confronti dei radicali
liberi, perossidi ed agenti ossidanti in genere, è svolto dal sistema
Glutatione-ascorbato che funziona da donatore rapido di ioni H+ e di
elettroni. Tale sistema riducente derivante dalla cooperazione del GSH con
l'attività ossidoriduttiva dell'ascorbato, è in condizioni normali
continuamente rigenerato attraverso una sequenza di reazioni che prevede
l'intervento di due enzimi: la Glutatione perossidasi (a) e la Glutatione
reduttasi (b).
La mancata disponibilità di GSH
è a sua volta direttamente responsabile di importanti alterazioni del globulo
rosso, riguardanti soprattutto l'integrità della membrana e dell'emoglobina. Il
fegato e i muscoli sono i più importanti tessuti che trasferiscono Glutatione
ridotto al plasma. La mancanza di GSH negli eritociti altera profondamente vari
processi metabolici essenziali ed è anche responsabile di un tipo di emolisi.
Il riscontro, dopo
migliaia d'ore d'indagine chimiche effettuate, grazie all'apporto di valide
apparecchiature e strumentazione precisa, su fluidi biologici, di tracce, nelle
feci d'ammalati di cancro, d'acido acetico e formico, hanno fornito indicazioni
importantissime al fine di individuare la corretta strada per quegli studi che
hanno permesso l'individuazione delle cause di questa patologia. Studi mirati
alla scoperta del meccanismo di blocco
del GSH epatico e dell'ATP REDOX e alla successiva formulazione del protocollo di ricerca
scientifica, firmato dai Direttori di Dipartimento e Tecnici
Dell'Università dell'Ospedale, e del CNR di Palermo, sebbene ancora oggi lo
Stato e le sue istituzioni ci neghino la possibilità di completarlo.