Emmanuele
Associazione per la Ricerca Scientifica
Via Cavour, 9 - 90133 Palermo (Italia) | C.F.: 97187000829
Tutti gli studi di G. Puccio sono diffusi tramite il web, presentati
durante congressi internazionali, a disposizione di medici e scienziati. Al fine di tutelare la
paternità delle scoperte, evitare un uso poco etico delle stesse, ed eventuali
speculazioni sono stati registrati, con deposito in Tribunale e Prefettura.
LA TERAPIA C.R.A.Pu.
[Complementare Riducente Antidegenerativa Puccio]
È una terapia complementare che va
modulata sul paziente, in base allo status clinico (stabilito attraverso gli
ultimi esami clinici e l’anamnesi), non ha effetti collaterali e va seguita
sotto controllo medico. La C.R.A.Pu. non ha una durata specifica, poiché il
paziente dovrà eseguirla finché non saranno stati raggiunti gli obiettivi
prefissati: riequilibrio del sistema, riattivazione del sistema
immunitario-linfocitario. Le prime indicazioni verranno date, di seguito, per
un periodo di 45-50 giorni in cui abbiamo individuato due fasi, dopo le quali
il paziente dovrà effettuare delle indagini cliniche. La Terapia orale non
dovrà essere comunque interrotta salvo disposizioni mediche differenti. Non
trattandosi di un protocollo massivo, la C.R.A.Pu. è modulata sul paziente e
modificata secondo le risposte dell’organismo e le indagini cliniche a cui
periodicamente si sottoporrà. Il paziente può decidere di intraprenderla come
unica terapia o affiancandola alle terapie
ufficiali. La nostra Associazione fornirà informazioni scientifiche, testi e documenti,
che possano far comprendere al paziente reali rischi e potenzialità di ogni
trattamento, al fine di fornirgli strumenti validi per compiere una scelta
secondo coscienza e conoscenza.
Come iniziare la
C.R.A.Pu.
Inviare alla mail emmanuele.ars@hotmail.it
nome cognome, patologia e città- l’associazione vi invierà una
Scheda Status con una tabella di esami che dovete indicare. Questi
dovranno essere rispediti all’Associazione insieme al bollettino di adesione
( quota libera ), necessaria visto il trattamento di dati personali e
sensibili, mediante bollettino postale o bancario (intestato a: Associazione
Emmanuele per la Ricerca Scientifica; causale: contributo per la ricerca.
C/C POSTALE: 51331064 IBAN: IT15· Cin/G· Cab/07601· Abi/04 6000 0005 1331 064).
Alla ricezione del materiale verrà
inviata la Terapia personalizzata, da somministrare per 45 giorni (i primi 20 gg parte orale+flebo, dai 20
ai 45 gg solo l’orale che non dovrà mai essere interrotta) dopo i quali
saranno richiesti esami di controllo per valutare la risposta dell’organismo ed eventualmente
apportare modifiche al trattamento.
NON È UNA CURA FAI DA TE. INFORMARE IL PROPRIO
MEDICO E STABILIRE UN RAPPORTO SANO
Occorre mettere a conoscenza il
proprio medico curante o specialista dell’intenzione di iniziare la C.R.A.Pu. che
può essere anche complementare al trattamento oncologico (è una scelta del
paziente). Durante tutta la fase noi forniremo documenti, testi scientifici,
che siano uno strumento di conoscenza e consapevolezza della malattia e di
tutti i meccanismi terapeutici. Il primo passo è combattere la disinformazione
e spingere il paziente a instaurare un equilibrio con il proprio medico e la
propria famiglia: punto fondamentale per avere un atteggiamento corretto nei
confronti della patologia e del percorso terapeutico. È assolutamente
necessario informarsi e pretendere dal medico
chiarezza e spiegazioni. Il paziente deve pretendere rispetto, non deve essere
ridotto a mero numero da statistica, ma valutato nella propria interezza
emotiva e affettiva.
IL MEDICO PUÒ
RIFIUTARSI DI APPLICARE LA TERAPIA E IMPEDIRMI DI INTRAPRENDERLA?
Spesso ci troviamo di fronte
situazioni del genere ed è questa la prima domanda che dobbiamo affrontare, soprattutto
nei casi in cui i pazienti decidono di non intraprendere trattamenti
terapeutici ufficiali.
La Terapia
C.R.A.Pu. non
necessita di alcuna autorizzazione o prescrizione medica.
Il paziente che deciderà di
sottoporsi alla Terapia C.R.A.Pu dovrà semplicemente mettere a conoscenza il
proprio medico curante e\o specialista e sottoporgli il trattamento
terapeutico. Il paziente dovrà continuare a eseguire i normali esami di controllo,
confrontandosi sempre con lo specialista e interfacciandosi con la nostra
Associazione. A supporto di quanto detto vi invitiamo a leggere la circolare ministeriale che autorizza l’impiego di
medicinali per indicazioni terapeutiche diverse da quelle autorizzate.
Purtroppo spesso il paziente tende a
derogare al professionista la responsabilità delle proprie scelte, e dunque
della propria vita, sia per dinamiche di paura (della morte, di inimicarsi il
proprio medico, di ostruzionismo, etc.) che di subcultura radicatasi in questi
anni. Il medico è obbligato a rispettare la scelta del proprio paziente, non
sottraendosi dal seguirlo e supportalo, sia quando deciderà di non sottoporsi
ai trattamenti terapeutici ufficiali che di intraprenderne degli altri
(supportati scientificamente e non dannosi), e in maniera complementare e in
maniera esclusiva.
CIRCOLARE MINISTERIALE
CHE AUTORIZZA L’IMPIEGO DI MEDICINALI, NELL’AMBITO DEL
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, PER INDICAZIONI TERAPEUTICHE DIVERSE DA
QUELLE AUTORIZZATE.
Nonostante non occorra
autorizzazione alcuna per la somministrazione della C.R.A.Pu. spesso i pazienti
si trovano ad affrontare un muro di preconcetti e difficoltà poste dai
terapeuti che non approfondiscono il trattamento e risultano assolutamente
ostili. Vi è però una circolare ministeriale che autorizza i medici a poterla eseguire
(come spesso è accaduto) all’interno degli ospedali. Dovere del medico è agire
secondo “scienza e coscienza” nel bene dell’individuo, come anche si può
leggere in una sentenza della Cassazione (Sezione
IV penale – Sentenza n.13746-11 – responsabilità medica), dunque scegliendo la terapia più adatta, approfondendo spunti
e studi che potranno servire a tale scopo. Dovere del medico è quello di
aggiornarsi su nuovi metodi e ricerche implementando la propria formazione. In
Italia, grazie anche all’opera di informazione e denuncia che abbiamo portato
avanti in questi anni, esistono svariati corsi di informazione, formazione e
aggiornamento per i medici.
Obiettivo della
Terapia C.R.A.Pu.
L'ammalato di cancro è sotto stress
ossidativo. Obiettivo della nostra terapia è il riequilibrio del sistema ristabilendo
il giusto rapporto riducente/ossidante, applicando una terapia riducente come
la C.R.A.Pu. che combattendo il concetto di protocollo massivo, viene modulata
sul paziente e modificata via via secondo le risposte del suo organismo. Si
agirà sull’eliminazione della causa che ha generato la patologia per poi concentrarsi
sulla massa e i danni causati all’organismo, stimolazione del sistema
immunitario-linfocitario, riequilibrio del sistema. Nel cento per cento dei
casi si otterrà un miglioramento della qualità della vita.
La Terapia C.R.A.Pu.:
somministrazione, fasi e obiettivi:
1. PRIMA FASE | primi 45 giorni
Applicazione della Terapia C.R.A.Pu. per 45 giorni | 20 giorni di terapia
orale + flebo (da applicare sempre alla stessa ora, ossia ogni 24 ore); dal 20° giorno occorre
continuare la sola Terapia orale.
Obiettivi | Eliminazione della causa che ha causato lo stress ossidativo e quindi lo
squilibrio cellulare.
Miglioramento della qualità della
vita con eliminazione della cachessia e attivazione del sistema immunitario-linfocitario.
Se dopo aver eliminato la massa il sistema immunitario rimane attivo non vi
sarà la recidiva.
2. SECONDA FASE | dopo i 45 giorni
Esami dopo i 45 giorni | la terapia orale non va sospesa, occorre
sempre tenersi in contatto con la nostra Associazione per monitorare il paziente ed
eventualmente suggerire modifiche al trattamento. Occorre eseguire una PET/TC corporea totale per sapere quante
lesioni sono presenti nell’organismo.
Terapia C.R.A.Pu. in
soggetti che eseguono chemio e\o radioterapia
Se la Terapia C.R.A.Pu. viene
applicata in soggetti che hanno intrapreso o intendono intraprendere cicli di chemio
e\o radio l’effetto della Terapia è limitato al solo supporto dell’organismo ed
eliminazione della causa.
Chemioterapia: pericoli e danni, alcune informazioni |
Leggendo questo studio redatto
dall’Istituto Superiore di Sanità che in maniera
indiretta ha ‘dovuto’ valutare la pericolosità degli antiblastici, stilando
anche una lista:
‘Esposizione
professionale a chemioterapici antiblastici: rischi per la riproduzione e
strategie per la prevenzione’
Somministrazione |
La Terapia C.R.A.Pu. in soggetti che non stanno eseguendo
nell’immediatochemio o radio deve essere applicata
come indicato sopra: 20 giorni di terapia orale+flebo dopo i quali occorre
sospendere la flebo e continuare quella orale. Dopo il 45° giorno eseguire gli
esami di controllo.
Tenersi sempre in contatto con il
proprio medico e la nostra Associazione. Per coloro i quali invece si stanno
sottoponendo a chemio e radio il trattamento con flebo va applicato solo per
tre giorni consecutivi e poi sospeso, la terapia orale va sempre continuata. La
flebo deve essere eseguita tre ore dopo l’applicazione della chemioterapia,
quando il suo effetto decade, al fine di proteggere il sistema e limitare i
danni che questa può causare ai tessuti.
Obiettivi |
Eliminazione della causa
che ha causato lo stress ossidativo e quindi lo squilibrio cellulare.
Miglioramento della qualità della
vita con eliminazione della cachessia e attivazione del sistema immunitario- linfocitario.
Supporto all’organismo al fine di
arginare, ove possibile, i danni al sistema biochimico, sperando di recuperare
sui quelli causati al sistema mitocondriale. In alcuni casi i pazienti che si
sono sottoposti a cicli di chemio e radio presentano danni paragonabili
biochimicamente a ustioni di 3° e 4° grado.
In caso di lesioni attive |
L’ammalato di cancro è ucciso dalla
flogosi acuta cronica: nel suo organismo si attiva una reazione infiammatoria sistemica che
conduce alla disfunzione multi organo-SMO. È stato dimostrato che il tumore per
crescere ed espandersi deve acidificare i tessuti e infiammarli.
LE LESIONI ATTIVE, dunque, indicano che la
chemioterapia\radioterapia ha causato danni al sistema biochimico, la cellula
neoplastica è diventata chemio-resistente. In questo caso la sola Terapia
C.R.A.Pu. risulta insufficiente perché pur rallentando la crescita della massa
neoplastica (e bloccando le metastasi) non riesce a recuperare sulle lesioni,
dunque, occorre individuare e intraprendere una strategia differente, come la
decalcificazione e disinfiammazione dei tessuti. Innanzitutto si deve valutare
l’entità dei danni al sistema biochimico attraverso un’indagine biochimica, con
esami che valutino i parametri di LDH, neutrofili e sottopopolazione
linfocitaria, funzionalità renale ed epatica, con annesso emocromo. La
strategia da intraprendere punta su: decalcificazione dei tessuti neoplastici,
senza il pericolo di creare frammentazione cellulare.
Possibilità che si stanno valutando
con ottimi risultati:
LASER TERAPIA AD ALTA ENERGIA
(HILT) che permette al sistema
immunitario di riconoscere la cellula tumorale e distruggerla senza danneggiare
le altre. L’utilizzo del bicarbonato di sodio, come antiacido (che sta sperimentando l’Istituto Superiore di Sanità), per decongestionare i tessuti e bloccare la crescita
della massa che è in acidosi, ma soprattutto rendere attaccabile dal
sistema immunitario la cellula neoplastica.
Come limitare i danni
da chemio e radio terapia
Test del DNA (o chemiosensibilità) per evitare intossicazione cellulare | È a carico del servizio
sanitario, per stabilire la
tollerabilità del trattamento oncologico (si legge in
uno studio dell’Università di Pisa:
«Un’elevata percentuale di pazienti non risponde al trattamento, mentre gli
effetti collaterali dei farmaci possono essere molto gravi. La
variabilità della risposta farmacologica rimane quindi uno dei problemi più
rilevanti del trattamento delle neoplasie»). Test
eseguibile a Roma.
Monitorare i livelli di LDH e neutrofili | Nel caso di variazioni
oltre la norma il medico deve
obbligatoriamente sospendere il
trattamento oncologico (chemio e\o radio) per fare rientrare i valori nei
giusti parametri:
L’AUMENTO DI LDH indica un danneggiamento
degli organi (chemio o radio);
L’AUMENTO DEI NEUTROFILI
indica una
presenza eccessiva di perossidi che causano la Sindrome multiorgano.
Se la massa è stata eliminata con la
chemio e non si è attivato il sistema immunitario, anche dopo anni abbiamo la
recidiva con focolai sparsi in tutto l’organismo dove la chemio ha fatto delle
abrasioni.
In caso di recidiva accertata | attraverso la tac e i marcatori tumorali
consigliamo di sottoporsi a
un’indagine accurata: pet e biopsia.
Potrebbero anche non esserci metastasi.
Chi siamo
Movimento
per l’informazione e la divulgazione scientifica senza fini di lucro, fondato a
Palermo nell’ottobre 2003, per tutelare le scoperte scientifiche di Giovanni
Puccio. Ricercatore privato specializzato nell’eziopatogenesi delle
malattie, ha condotto studi e ricerche suscitando l’interesse e il plauso di
eminenti studiosi a livello internazionale. I suoi studi, già a partire dai
primi anni ‘90, diffondono la cultura degli antiossidanti, insistono sui
processi ossido-riduttivi cellulari, sull’immunodepressione e
sull’importanza di riequilibrare il sistema organico attraverso una terapia
riducente: la Terapia C.R.A.Pu. (Complementare Riducente
Antidegenerativa Puccio), ‘protocollo dinamico e individuale calibrato sulla
persona’. La C.R.A.Pu., diffusa a livello internazionale, viene somministrata
da diversi medici, talvolta
in strutture ospedaliere, ma non ha
ancora ottenuto l’ufficializzazione. Da quasi 20 anni continuiamo a combattere
per informare la gente, tutelare il diritto di cura e quello alla vita.
Interrogazioni parlamentari e lettere di comitati cittadini al Governo
rimangono ancora senza risposta. Parte del nostro lavoro è teso alla
sensibilizzazione della popolazione circa i rischi collegati a una cattiva
informazione in ambito medico-scientifico: errori medici, farmaci nocivi e
protocolli terapeutici ‘inappropriati’ e massivi.
MISSIONE [LOTTIAMO PER…]
Far riconoscere
e approvare: la Terapia
C.R.A.Pu. | screening di prevenzione (si
potrebbe individuare la malattia prima che si conclami e agire con terapie non
invasive) e screening di controllo messi a punto da Puccio.
Fondare un
Centro di Ricerca per Malattie Rare al fine di supportare gli studi e le ricerche che, nonostante
tutte le difficoltà e i limiti che si affrontano, hanno condotto a un decisivo
passo avanti nell’approccio a malattie quali CANCRO, SLA, AUTISMO (testimonianze
che il Governo nazionale continua però a ignorare, senza mai pronunciarsi con
chiarezza in merito agli studi di Puccio e le sue richieste)
Combattiamo per la diffusione di una corretta informazione convinti che la conoscenza in mano a
ogni singolo individuo possa essere lo strumento di una vera rivoluzione
culturale e il primo passo verso una società in cui l’individuo smetta di
essere un numero da protocollo e ottenga rispetto per la propria vita.
Alcuni cittadini si battono al
fianco di Puccio affinché il Governo ne riconosca gli studi e supporti le sue ricerche
con la costituzione di un Centro di Ricerca per Malattie Rare. Alcuni genitori
di bambini affetti da autismo, si sono costituiti nel Comitato ‘Un Passo Avanti
al Mondo’, a seguito dei risultati che i propri figli hanno ottenuto con la
somministrazione, talvolta ospedaliera, sotto controllo medico della Terapia
C.R.A.Pu.
GIOVANNI PUCCIO |
[inizi e breve storia]
È da un dolore comune a tanti che
nel 1992 nasce la storia di Giovanni Puccio. Durante i novanta giorni di
agonia della propria madre, affetta da adenocarcinoma della colecisti, Puccio
iniziò a muovere i primi passi nell’oncologia e ben presto in oltre sedici
discipline: dalla microbiologia alla veterinaria, dalla biologia alla
farmaceutica, dalla chimica organica all’immunologia, rimanendo un outsider. La
domanda da cui si originano i suoi studi e le sue intuizioni fu: Cos’è il
cancro?, cercando di risalire ai processi chimico-organici e alle cause
iniziali alla base del processo degenerativo. Partendo dagli studi di
Bonifacio, percorrendo i punti fondamentali dell’oncologia sperimentale, le
ricerche del professore Steven Rosenberg sulla presenza di batteri nello
stomaco, le pubblicazioni di Metus e Bonvicini sul GHS, teorie e
trattati medico-scientifici, seguito e comparato la situazione clinica di 100
pazienti affetti da carcinoma, iniziò a strutturare le proprie ipotesi in uno
studio di oltre mille pagine, dal titolo, ‘Eziopatogenesi del cancro’,
nel quale espone la propria teoria sulle cause relative allo squilibrio
elettrochimico cellulare che sarebbe implicato nell’insorgenza di patologie
degenerative, quali il cancro.
Nel 2001 una
interrogazione parlamentare chiese la possibilità di riconoscere le scoperte di
Puccio, avviare
trial clinici per verificarne l’attendibilità e dimostrare la presenza di
batteri enterofermentanti e acido-resistenti all’interno dello stomaco (al fine
di valutarne i meccanismi di azione-reazione nello sviluppo del cancro). Nel
2003 fonda Emmanuele, Associazione per la Ricerca Scientifica che oltre a
richiedere il riconoscimento dei propri studi, si batte per il diritto di cura
e per la ricerca nel campo delle malattie rare.
Da anni la
terapia C.R.A.Pu. (Complementare,
Riducente, Antidegenerativa, Puccio) viene somministrata a pazienti affetti da
patologie degenerative, anche all’interno di strutture ospedaliere, ma senza
che venga riconosciuta e nel più assoluto silenzio-assenso. Antesignano
nello studio dello stress ossidativo, degli antiossidanti, del cancro,
dell’autismo, Puccio ha inoltre individuato una serie di esami di controllo, ma
soprattutto preventivi che permetterebbero di agire sull’organismo in
squilibrio prima che la patologia venga conclamata. I suoi studi sono stati
presentati a congressi internazionali di medicina, hanno attirato l’attenzione
del mondo scientifico, e sono stati ripresi da diversi scienziati e studiosi a
livello internazionale. Nonostante gli innumerevoli casi clinici e i risultati
positivi ottenuti in questi anni, non si è ancora giunti all’ufficializzazione.
Movimenti cittadini costituiti in questi anni combattono al fianco di Puccio.
Nel
settembre 2010, un’importante conferma agli studi di Puccio si ha proprio da
parte dell’ISS, che comunica di stare avviando cinque trial clinici basati su
un’alternativa alla chemioterapia. Nel comunicato stampa in oggetto si parla di ‘nuove
strategie antitumorali’, ‘microambiente acido’, ‘inibitori della pompa
protonica per inibire la crescita della massa tumorale, ‘alternative alla
chemioterapia’, ‘accumulo di acido lattico, dovuto al metabolismo tumorale…
punti cardine degli studi di Giovanni Puccio che già nel ’98 (all’interno
dell’Eziopatogenesi del cancro) parlava di ciò che oggi l’Istituto di Sanità propone
come uno studio proprio e innovativo. È oltraggioso quello a cui si assiste,
alla luce degli incontri che negli anni la nostra
Associazione ha avuto con i vari Governi e i ministri di Sanità che si sono succeduti (vedi interrogazione parlamentare del 2001; le lettere e
i documenti che testimoniano come negli anni si sia richiesta più volte la
sperimentazione ufficiale della terapia e la riproduzione di quegli esperimenti
con cui Puccio avrebbe individuato i batteri enterofermentanti e
acido-resistenti presenti nello stomaco che, a suo avviso, sarebbero implicati
nei processi che causano patologie degenerative).
L’unica lettura possibile è
chiedersi se l’ISS stia tentando di salvare il salvabile. Occorre non
sottovalutare peròcome questa possa essere una crepa in un sistema lobbistico
che inizia, finalmente, a cedere.
Nonostante le difficoltà e gli
ostacoli incontrati in questi anni, Puccio ha continuato i suoi studi ottenendo
diversi successi, grazie alla propria capacità di fendere i rigidi tessuti
accademici, proponendo un approccio multidisciplinare alla ricerca scientifica,
insistendo sull’importanza di agire sulla causa della malattia piuttosto che
sull’effetto, e proponendo una serie di esami capaci di monitorare lo status
del paziente, ma soprattutto di individuare le patologie nella loro fase
iniziale.
La Terapia
C.R.A.Pu., con tutte
le annesse scoperte e intuizioni scientifiche, è stata divulgata a partire dal 1998,
attraverso vari canali, sia all’interno della comunità scientifica, che delle
istituzioni (vedi interrogazioni parlamentari e continui incontri con ISS, i vari governi nazionali e
regionali), che della cittadinanza. Scopo di Giovanni Puccio è quello di
divulgare le proprie scoperte e metterle a disposizione di tutti. Scopo della
nostra Associazione è richiedere il riconoscimento dei sui studi, ottenere la creazione
di un Centro di Ricerca sulle Malattie Rare. In questi anni abbiamo
combattuto la disinformazione scientifica, nel tentativo di scardinare il
sistema di lobby e interessi che hanno trasformato l’individuo in numero da
protocollo; promosso una cultura della ‘ricerca e indagine scientifica’ partendo
dalla causa. Il vero cancro è la disinformazione, l’interesse economico. La
C.R.A.Pu. è la sintesi di tutto questo percorso, una terapia flessibile in
continua evoluzione che affianca altre terapie e si arricchisce di nuove scoperte.
Una terapia complementare che deve
essere applicata sotto controllo medico e non in maniera fai da te.
Ogni indicazione inserita in questo
protocollo è supportata da documentazione fornita ai lettori. Il nostro lavoro
è speso per il riconoscimento e il rispetto della libertà e della scelta di
cura, per tale ragione non orientiamo la scelta terapeutica, ma forniamo
indicazioni per una corretta valutazione che alla base abbia la consapevolezza
delle cause, degli effetti, delle possibilità, dei vantaggi e dei svantaggi di
una terapia.